Come preparare un caffè moka a regola d’arte

Sempre più spesso noto che in alcuni ristoranti sta tornando la “moda” di servire il caffè al tavolo direttamente nella moka, come si faceva una volta.

Quindi si tralascia la tecnologia delle macchine espresso, e la comodità viene lasciata da parte, tornando ai vecchi metodi.

Ma è meglio il caffè della moka o un caffè fatto con macchina espresso? E poi, come si prepare un buon caffè moka?

Fiamma alta o bassa? Nella tazzina si gira oppure no? La moka bisogna lavarla? Sembra una cosa semplice preparare un caffè, ma ecco infinite possibilità…..

Sembrerà una cosa semplice ma preparare un caffè nella moka a volte può diventare davvero “complicato”. Navigando per il web mi sono imbattuto in vere e proprie discussioni, e molte persone hanno la loro tradizione da anni.

  1. Quanto acqua mettere? Su questo punto credo che quasi tutti siamo d’accordo: l’acqua non deve mai superare la valvola che troviamo all’interno della base della moka
  2. Quanto caffè mettere?Caffè messo “a pioggia” sino a formare un cono? Oppure messo semplicemente con un cucchiaino? Per mia esperienza ho sempre usato il secondo metodo. Ovviamente MAI pressare il caffè 😉
  3. Fiamma alta o bassa? C’è chi dice fiamma altissima per poi abbassarla, ma altri che dicono fiamma regolare che non oltrepassi la moka, per poi spegnere appena dopo che il caffè “borbotta”. Io ho sempre usato fiamma regolare, anche perchè secondo me fiamma troppo alta potrebbe alterare il gusto del caffè rendendolo “bruciato”
  4. Quando è pronto? Spegnere solo dopo che il caffè è fuoriuscito del tutto? Oppure 20/30 secondi prima?  In effetti questo è il punto più dubbioso per molti di voi. Io lo spengo qualche secondo prima, anche perchè la pressione che c’è sotto al caffè fa si che la fuoriuscita sia quasi regolare fino alla fine.
  5. Mescolare si, o mescolare no? Io quando lo verso nella tazzina non lo mescolo mai, rigorosamente senza zucchero, per assaporare meglio il caffè. Ma alcune nicchie di “caffeinomani” mescolano il caffè quando è dentro la moka…. qualcuno di voi? 🙂
  6. Come lavare la moka? Ecco un altro tasto dolente… si lava o non si lava? Detersivo si oppure no? La mia esperienza se devo essere sincero l’ho cambiata da poco. Lavaggio con detersivo la prima volta che ho acquistato la moka, caffè regolari dentro la moka, lavaggio sotto acqua tiepida ogni volta…. ma recentemente ho eliminato anche questo passaggio, non lavandola più dopo ogni caffè. Ho notato che il caffè prende un gusto diverso, mantenendo un gusto di vero caffè 🙂

Questi sono i principali punti per la preparazione di un buon caffè, rigorosamente dentro la moka. Avete consigli da darmi? Confrontiamoci qui sotto nei commenti.

espresso machine?

14 comments on “Come preparare un caffè moka a regola d’arte

  • Irene ha detto:

    Caro Daniele, si è dimenticato di scrivere che il caffè nelle stagioni più calde una volta aperto va tenuto in frigo, per mantenere un aroma più intenso!

  • Daniele ha detto:

    @Irene, si in effetti è vero, in estate è buona norma conservarlo in frigorifero. Grazie per la puntualizzazione 😉

  • RENZO ha detto:

    IO USO DA SEMPRE ACQUA MINERALE (NON GASATA), NON MI ”FIDO” DI QUELLA DEL RUBINETTO (CALCARE , CLORO ECC,).
    MI DA L’ IMPRESSIONE CHE VENGA PIU’ BUONO.

    RENZO

  • Daniele ha detto:

    @renzo, proverò anche io e ti faró sapere la differenza 😉

  • consuelo ha detto:

    io neanche la LAVO ADDDIRITTURA LASCIO IL FONDO DEL CAFFè DENTRO è HO NOTATO CHE SI SENTE IL GUSTO VERO DEL CAFFè. QUESTO ME L’HA INSEGNATO MIA NONNA CHE NNN LAVAVA MAI LA CAFFETTIERA è IL CAFFè ERA ECCELLENTE

  • stefania campagnuolo ha detto:

    Dunque : 1°) va da sè che la qualità del caffè è cosa essenziale, non si può risparmiare sull’acquisto, altrimenti,per me, è meglio non prenderlo.2°)Cosa buona e giusta sarebbe comprarlo in chicchi e macinarlo ogni volta con un macinacaffè elettrico, ma è fantascienza me ne rendo conto.3°)Quando si è messo il caffè senza parsimonia nè elevata generosità,si chiude con mano d’acciaio la moka e si mette sul fuoco medio.Qui mi perdo perchè le mie bibbie dicono che al momento del borbottio si dovrebbe abbassare il gas,io lo faccio, ma non “sale più e allora lascio così, solo diminuendo un pochino.4°)Metto un cucchiaino per mantenere un pò aperto il coperchio e non far cadere, nella mitica bevanda, il vapore che si andrebbe a formare e poi cadere nella suddetta, rovinandola implacabilmente.5°)Uscito il caffè, SI GIRA! Il primo caffè è molto denso, l’ultimo molto meno;bisogna annullare le distanze! 6°)La moka si lava ,non tutti i giorni ma un paio di volte la settimana(o più dipende dall’uso)con il bicarbonato ! Lava, sgrassa e non lascia odori, in più è economico.Ogni tanto, dipende dal calcare della vostra acqua, mettere aceto e sale nella caldaietta, far bollire, raffreddare tenere ferma almeno per 2 ore e poi lavarla con acqua,preparare un caffè con un solo cucchiaino e poi buttarlo e ripulire la macchinetta. Ecco queste sono le leggi lette dal codice partenopeo del caffè ! Stefania napoletana doc

  • Daniele ha detto:

    @stefania, grazie per il tuo commento e per la tua precisa spiegazione, direi ottima!!!!

  • Megan ha detto:

    One way to get the coffee maker clean is to let it sit with a 1:1 vinegar/water solution. 🙂 That will clean it up nicely, and not leave that soapy taste.

  • Luther Blissett ha detto:

    Quella di tenere il caffè in frigorifero è una fregnaccia. Il caffè va tenuto al più completo ASCIUTTO, come si può pensare di metterlo nel luogo in cui si crea più umidità di tutta la cucina? E gli sbalzi di temperatura?

  • Daniele ha detto:

    @luther, anche io la penso come te. Anche perché sennò a cosa serve la tostatura?! 😉

  • fox ha detto:

    finalmente si torna a parlare di moka!
    la mia opinione di semplice appassionato?
    occorre essere ambiziosi per l’acquisto della caffettiera, io le prediligo in acciaio (ritengo Alessi Compasso d’oro la migliore), e credo sia opportuno lavarla, ognuno con il detergente che prerisce, ci pensa il risciacquo e l’acciaio stesso a garantire una buona pulizia.
    Lasciare i residui a contatto con l’aria è controproducente.
    Tuttavia il bello della moka è l’artigianalità, quindi ognuno scelga il suo caffè!

  • Daniele ha detto:

    @Fox, meno male che ci sono ancora persone come te e tanti altri che non han messo da parte la cara e vecchia moka 🙂

    Grazie per la tua opinione 🙂

  • Antonio ha detto:

    Mi fa piacere che si parli di moka, anche perché da quasi un anno a questa parte mi sto specializzando nell’arte del caffè in moka. Le mie regole? Eccole:

    1. Innanzitutto il caffè: In casa mia si usano le più svariate marche (kimbo/kosé vanno per la maggiore perché sono quelle in offerta. Da dire che il sapore del Kimbo classico mi piace, mentre quello del Kosé lo trovo troppo “robusto” se vogliamo dirla così). Da un po’ di tempo, munito di macinacaffè elettrico, ho iniziato a comprare chicchi di caffè sfuso provando le differenze tra arabica 100% (che preferisco di gran lunga) e Intenso. Proprio ieri ho acquistato una piccola quantità di tutti e due i tipi e le ho mischiate secondo le percentuali che più mi aggradano (bisogna provare le percentuali giuste per esser fieri del proprio caffè). Questo è giusto per il piacere di bere un buon caffè nel primo pomeriggio. Quindi: CHICCHI DI CAFFÈ DA MACINARE IN CASA (perché l’aroma viene sprigionato al momento e non si perde)
    2. Quantità: In media peso all’incirca 7/8 grammi di chicchi di caffè (per la moka da una tazza dove poi escono puntualmente 2/3 tazzine) e poi li macino. Se voglio un caffè più corposo arrivo anche a 10gr (non di più)
    3. Moka in acciaio (provati altri tipi ma ora sono li a fare la muffa)
    4. Acqua: Generalmente arrivo a far toccare l’acqua con la valvola, senza arrivare alla metà della suddetta. Ci sono stati casi in cui ne ho messa anche di meno. Per un caffè che a volte uso fare solo per me (perché esce giusto giusto una mezza tazzina) metto una quantità d’acqua che va ben al di sotto della valvola. Lì è un po’ una scommessa, perché se fatto bene ti esce un caffè corposissimo ma (opinione personale, poi a diverse persone che conosco non piace) veramente squisito.
    5. Caffè macinato: Dopo aver macinato il caffè, metto la polvere sul filtro con un cucchiaino, facendo ben attenzione a mettere un po’ di polvere in più ai bordi. È un metodo che uso da quando mi sono accorto che così il caffè mi viene meglio. La spiegazione che mi sono dato è che probabilmente la polvere ai bordi, incontrando la guarnizione durante l’avvitamento, tende a “tappare” meglio quella parte della moka (come se facesse da collante tra la guarnizione e il filtro) lasciando passare l’acqua senza “vuoti d’aria” (credo).
    6. Fiamma bassa: Una volta preparata ed avvitata bene la moka, si mette su fiamma, che deve essere rigorosamente bassa,ma non bassissima. Ad esempio, nella mia cucina il massimo della fiamma bassa va bene per il caffè, mentre in casa di qualche altra persona il caffè non mi è venuto bene perché la fiamma più bassa era troppo bassa per il caffè che usciva forzato. Capito il problema, ho alzato leggermente la fiamma e mi è uscito bene come a casa mia.
    7. Coperchio aperto: Perché? Beh, perché bisogna controllare tutto il processo del caffè, perché così non si mischia l’acqua della condensa con il caffè, e perché poi è bello proprio il fatto del vedere il caffè quando sale. Inoltre vi accorgete che sta venendo bene quando, mentre esce, vi da una schiuma marroncina (temporanea perché poi sparisce).
    8. Quando spegnere? Io non arrivo mai a farla gorgogliare perché così mischierei troppa acqua con il caffè. Mi regolo in base alla fuoriuscita, nel senso che guardando l’uscita del caffè, quando mi accorgo che l’uscita non è più densa come all’inizio, spengo subito e lascio uscire il resto a fiamma spenta. E alla fine do una mescolata con la parte contraria del cucchiaino.

    Il caffè adesso sarebbe pronto, però se proprio volete concedervi un tocco “artistico” vi consiglio di fare la cremina marroncina (non come quella da bar ma quasi).
    Per la quantità che uso io basta un cucchiaino di zucchero semolato (io uso quello di canna e vi posso dire che la cremina non esce allo stesso modo di quello semolato) e qualche cucchiaino della primissima fuoriuscita del caffè (perché è più denso). Attenzione alle quantità di caffè, dovete regolarvi in modo da non mettere troppo liquido altrimenti la cremina non si forma. Dopo aver girato energicamente ed aver appurato la densità della crema, andate a mettere qualche goccia del caffè finale, girate sempre, ed infine ci mettete tutto il resto del caffè, e girate di nuovo. Noterete che sulla superficie del caffè si formerà un piccolo strato di crema marroncina che fa figo per un caffè fatto con la moka. Ovviamente più zucchero mettete per fare la cremina, più in superficie vi uscirà uno strato corposo della suddetta, ma ve lo sconsiglio perché il caffè va bevuto con pochissimo zucchero o addirittura senza (e io sono sempre a favore della prima soluzione).

    Ah, dimenticavo un’ultima cosa. La pulizia. Al contrario di quanto si possa pensare, la moka va pulita e bene. Molti ci buttano giusto un po’ d’acqua per togliere i residui di caffè. Io uso sempre, ad ogni utilizzo, lavare con acqua ed asciugare all’interno dei due pezzi della moka con un tovagliolo. Se non avete mai passato il tovagliolo nella caldaia, fatelo: Vi uscirà un tovagliolo nerissimo (che non è proprio un bello spettacolo). Una volta ho insegnato a pulire la moka ad un mio amico e nel farlo ci ho messo un’ora per farla “ringiovanire”.

    Spero che non vi abbia stancato questa lunga spiegazione del mio tipo di caffè .

  • Daniele ha detto:

    @Antonio, grazie mille per il tuo commento!!!

    Veramente interessante e credo utile a tutti. Da come l’hai spiegato dev’essere un caffè con la moka davvero delizioso!!!

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