Una vita da Vegano

Come promesso parte da oggi l’angolo Vegan del sito, con ricette vegane e storie legate al mondo dei Vegani, stile di vita davvero affascinante; il tutto sarà raccontato in prima persona da Pompea, che ci spiega come e perchè è passata al Mondo Vegan

“Perché sono diventata vegana (e non è una malattia). Fino a pochi anni fa mangiavo carne, mi vestivo di pelle e pellicce (compresi gli inserti); insomma una donna primitiva dei tempi moderni, si direbbe, con piccoli rimorsi e rigurgiti di coscienza di tanto in tanto, come capita immagino a tanta altra gente. E un tentativo di dieta vegetariana di qualche anno prima durato qualche mese e miseramente fallito per una speedy-pizza e una spinacina (senza nominare la marca), insomma una scelta importante barattata in fretta per un po’ di junk food.

Poi la svolta: una lettura illuminata e un’amica che mi da tutte le dritte giuste riescono a scoperchiare tutta l’emotività, la compassione e l’empatia che avevo cercato per anni di azzittire e soffocare sotto una montagna di pretesti e scuse: poco tempo a disposizione, la vita infernale in città che non ti permette di riflettere su niente altro che non sia il lavoro e il poco tempo libero a disposizione, a pensare a se stessi e basta, insomma, in modo egoistico e sciocco.

Il cambiamento per me è stato graduale, prima vegetariana e dopo pochi anni vegana, per coerenza di scelta.
Serenamente e sinceramente e in tutta onestà posso affermare che avrei intrapreso comunque questa scelta – per chi si fosse connesso solo ora: quella cioè di eliminare carne e derivati dalla mia alimentazione – anche se questa scelta avesse significato una carenza di qualsivoglia nutriente, a costo di dovermi impasticcare tutti giorni.
PER FORTUNA COSì NON E’. Perché la dieta vegana non solo non fa male a nessun essere vivente, ma anzi è salutare per chi la pratica: ricca di proteine vegetali, grassi insaturi (quello saturo di origine animale è quello cattivo che diventa colesterolo e poi placche che ostruiscono le vostre vene e vi fa salire la pressione con grave danno nel tempo degli organi vitali), non acidifica il sangue come l’alimentazione a base di carne e derivati (l’acidificazione dell’organismo causa stati infiammatori precursori dei tumori), ricca di calcio (es. sesamo, alghe, broccoli, ecc…ecc…), ferro (soprattutto se vi abituate a condire l’insalata con il limone che veicola meglio il ferro nelle vostre cellule), sali minerali di cui tutte le verdure e la frutta sono ricchi e, ovviamente, vitamine di ogni grado e ordine, solo per nominare alcuni aspetti positivi di questa dieta.

AVVERTENZA FONDAMENTALE: Non sono un medico nutrizionista, ma la scelta vegana costringe a leggere, studiare informarsi, a rendersi insomma consapevoli di quello che si mette in bocca e nella pancia, di tutto ciò che, una volta ingerito e digerito, diventerà materiale e carburante del nostro corpo, del nostro cervello, del nostro cuore. Si legge tanto, ci si informa tanto, si diventa critici e (ahimé) “salutisti”.

Beh, diventando vegana, io ho scelto che questo materiale, questo carburante che doveva ricambiare nel corso degli anni ogni singola cellula del mio corpo non derivasse da un altro corpo, dal corpo morto di un altro essere vivente di cui il mio organismo non ha bisogno – eh già, udite udite gente, non ne abbiamo proprio bisogno. E non lo dico io, ma fior fior di medici, scienziati e anche organizzazioni mediche internazionali accreditate. Ho scelto di non vivere della sofferenza di milioni di esseri senzienti (capaci di gioire e di soffrire, con esigenze di vita simili a quelle umane, come quelle di amare, riprodursi e di essere felici), perché la loro sofferenza e morte non sono necessarie MAI e perché, in fin dei conti, benché veniamo giornalmente martellati dalla pubblicità e i negozi traboccano di corpi martoriati e dei loro derivati (compresi i prodotti in pelle e in pelliccia), non è una scelta di vita impossibile da praticare e perché, nel lungo o breve percorso di consapevolezza e crescita interiore, tutti gli sforzi per cambiare mentalità e abitudini, verranno ripagati abbondantemente dalla sensazione precisa di aver fatto il “migliore dei miglioramenti” possibili.

Ecco, dopo i predicozzi, sperando che siate rimasti connessi, sono pronta a proporvi alcuni piatti vegani, magari inusuali, che tutti (dico tutti) possono provare a realizzare a casa e a testare soli o in compagnia. Scoprirete che cambiare menu significa anche scoprire nuovi sapori, risvegliare nuovi sensi e divertirsi a reinventare ricette tradizionali che assumeranno un che di nuovo e originale, di sano e leggero.

Non siate timidi né insicuri, non abbiate paura di sembrare “strani” davanti a parenti e amici, potrete impostare in pranzo o una cena in parte o interamente vegana e farla passare come qualcosa di “esotico”, farete un figurone e non ve ne pentirete. E se siete temerari e un po’ burloni, non dite nulla alla vostra lei/ o al vostro lui: preparate dei piatti vegani sfiziosi per stupirla/lo e passerete comunque per tipe/tipi up-dated e originali, altro che fois gras (fegato spappolato) e crostacei (morti direttamente in acqua bollente: si può immaginare niente di più macabro per una serata romantica? Altro che afrodisiaco, io direi piuttosto “horror”)!.

Insomma, spero di stupirvi, ma anche di ingolosirvi e di convincere anche i più riottosi a provare la cucina cruelty-free: non saranno solo gli animali a dirvi grazie, ma – come già detto – la vostra salute e l’ambiente stesso. “L’ambiente?!? “: sì, certo…ma questo non ve lo spiegherò adesso, già sento alcuni di voi sbuffare: che pizza, un altro predicozzo. Non subito, non temete, lo rimandiamo alla prossima puntata, come nelle migliori soap-opera, dovrete aspettare.

Colgo l’occasione per ringraziare di cuore Daniele per avermi suggerito l’idea di presentare con un breve brano le motivazione della mia scelta vegana e per darmi ospitalità nel suo sito.
Buona VITA a tutti, grazie.

Pompea Gualano.

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