Rinnovamenti culinari

Un leoncino, una mangusta e un facocero scorrazzano par la savana cantando un’allegra canzoncina. Solo una scena di un film per bambini? Purtroppo no.
Fino a ieri, se nella cucina di un ristorante, bar o altri simili esercizi commerciali comparivano piccoli e graziosi insetti, accadeva che la Signora Asl andava a bussare alla porta e venivano prese le giuste misure.
Ma i tempi cambiano, si sa, e non sempre i cambiamenti sono proprio lineari.

Ricerche internazionali hanno fatto i loro conti e hanno detto che dei 7 miliardi della popolazione mondiale, circa uno soffre la fame, entro il 2050 saremo 9 miliardi di persone; l’unica soluzione possibile è raddoppiare la produzione mondiale di cibo.
Ben più facile a dirsi che a farsi, ovviamente, dato che nel nostro pianeta non c’è letteralmente più spazio e la cosìdetta “rivoluzione verde” ha decimato le risorse della terra. La soluzione? Carne artificiale? Cibi geneticamente modificati? Alghe?

Niente di tutto ciò. Insetti. In fondo, in Africa, ne vengono mangiate 14000 specie, che problema ci sarà mai?
Questa la base su cui si fonda una legge dell’UE dello scorso Gennaio, totalmente ignorata. Saranno stanziati 3 milioni di euro per quelli stati che promuoveranno l’uso di insetti in cucina.
Se proviamo ad andare più a fondo alla questione, scopriamo che l’argomento non è una gran novità.

Per quanto riguarda i tempi più antichi si hanno pochi dati precisi ma solo qualche esempio.
Alcune ricerche affermano che la coltivazione del baco da seta, in oriente, risalga al 4000 a.C. Secondo esse, la scoperta che tale baco produceva seta è stata casuale e successiva. Questo induce a pensare un originario uso alimentare di tale insetto.
Contemporaneamente la Bibbia esplicitava una netta divisione tra insetti leciti e illeciti. Attenzione dunque, mangiare insetti ha anche il suo lato morale.
Giunti nella storia moderna, gli insetti fanno comunemente parte dell’alimentazione di Oriente, America Latina e Africa, ma qualcosa inizia a cambiare.
Nel convento Puebla in Messico, dove fino a poco prima la pratica era diffusa, gli insetti vengono dati ai novizi come punizione.
Arriviamo al 1885, Holst scrive un pamphlet Why not eat insects? Tra le varie argomentazioni troviamo quella per cui è sciocco importare dai paesi orientali solo spezie. Perchè non anche insetti, insieme al Curry?
Nel Nord Europa alcuni ristoranti si stanno attrezzando, mentre non molti sanno che certi coloranti si ottengono proprio da insetti. Per esempio il rosso cocciniglia. E spero di non avervi fatto passare la voglia di bere il Campari, in cui è contenuto.

Mentre illustri studiosi si sbizzarriscono nel studiarne le proprietà nutrizionali, gli insetti sembrano, tra le altre cose, molto ricchi in calcio ma poveri in proteine; mi immagino i consigli dietetici per il futuro. Coleotteri, il segreto di un ventre piatto!

Il nostro governo, fortunatamente, per adesso tace; noi intanto lavoriamo per voi.
A breve online Crisalidi di cicala arrosto, consigliata da Aristotele. A seguire Tartine di cimici e Spiedini di grillo, ancora arrosto.
Nel frattempo, che ci auguriamo lungo, c’è sempre la buona, vecchia, sana, tradizionale cucina.

Giulia Gestri.

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